1. Preambolo
La Proposta Culturale (PC) elaborata dai Cinecircoli Giovanili Socioculturali (CGS) è organicamente collegata al Progetto Educativo Pastorale Salesiano (PEPS) da cui trae ispirazione, contenuto ed articolazioni essenziali ed a cui offre contributi di specificazione e approfondimento. Tale collegamento organico è istituzionalmente assicurato dagli Enti CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane) e CIOFS (Centro Italiano Opere Femminili Salesiane), promotori della Associazione CGS, che garantiscono alla Famiglia Salesiana sia la ispirazione cristiana della Associazione medesima, sia la sua identità educativa salesiana.
La Proposta Culturale dei CGS risponde anzitutto alla “domanda educativa” della gioventù odierna che richiede recupero di significati di maturazione personale e collettiva e di protagonismo responsabile. Specificamente la PC dei CGS intende rispondere con stile educativo alla domanda giovanile di partecipazione creativa ai processi di produzione e fruizione della cultura, soprattutto di quella espressa o veicolata dai mezzi di comunicazione sociale.



2. Le finalità intrinseche alla PC dei CGS

La PC dei CGS trae le sue finalità intrinseche da opzioni che esprimono congiuntamente l’identità cristiana e salesiana dell’Associazione come pure la sua specifica concezione della cultura e dell’animazione culturale in rapporto ai mezzi di comunicazione sociale con finalità educative.

2.1. In rapporto all’identità cristiana
In sintonia con il Concilio Ecumenico Vaticano II, la proposta culturale dei CGS parte dall’affermazione secondo cui è possibile un rapporto tra fede e cultura che, salvaguardando l’autonomia delle rispettive sfere di azione, respinge sia la riduzione della cultura a fede, sia la riduzione della fede a cultura e sostiene la possibilità di tradurre, confrontare e verificare l’unica fede in una pluralità di esperienze culturali, attraverso una complessa mediazione di approcci scientifici e vitali. A esplicitazione di tali premesse la PC dei CGS intende promuovere una “cultura cristiana” cioè una cultura elaborata da un soggetto cristiano, che è quanto dire da una persona nella comunità la cui identità specifica è determinata da un esplicito riferimento ai valori evangelici. In questo senso, pur restando il processo culturale interamente circoscritto entro l’ambito di una razionalità secolare e laica, esso trova nella fede il suo orizzonte significativo, il punto di riferimento essenziale, il confronto critico. In questo modo, ragione e fede si integrano, senza confusioni e senza decurtazioni.

2.2. In rapporto ad una specifica concezione della cultura
In armonia con le opzioni derivanti dall’identità cristiana, la PC dei CGS fa proprio un concetto di cultura che privilegia l’uomo come protagonista dei processi di produzione dei sistemi di significato e perciò respinge ogni ipotesi di assolutizzazione totalizzante della cultura come fattore capace di imporsi meccanicisticamente all’uomo. Di qui l’opzione per un’azione che non fa dell’uomo un puro consumatore della cultura come dato e prodotto di fatto, ma anche come creatore, diffusore ed elaboratore di una nuova cultura. La radicale riconduzione della cultura alle sue dimensioni strumentali come espressione, relativizzata nel tempo e nello spazio dell’uomo storico, implica, nella PC dei CGS, una costante attenzione alle diverse antropologie sottese ai diversi sistemi culturali, non concepibili come puro precipitato delle condizioni materiali di vita di un determinato gruppo umano entro determinate coordinate spazio-temporali, ma rapportabili ad un’attività relativamente autonoma dell’uomo entro tali condizioni. La PC dei CGS, pur non considerando la cultura in termini di assolutezza totalizzante e onnicomprensiva, ne riconosce il carattere di onnipervasività rispetto ai vari ambiti di esperienza umana, postulando così un approccio necessariamente interdisciplinare ai grandi temi del rapporto tra cultura e morale, cultura e fede. Ciò comporta, tra l’altro, la necessità di operare nella cultura in una prospettiva di sintesi che assicura il configurarsi di sistemi di significato relativamente stabili e allo stesso tempo dinamici; di evitare sia la pura riproduzione dei modelli esistenti sia la radicale alternatività negatrice della storia e perciò vuota di progettualità per il futuro.

2.3. In rapporto all’identità salesiana
Dal rapporto organico esistente tra CGS, Enti Promotori e Famiglia Salesiana deriva anzitutto alla PC dell’Associazione una netta, preponderante e costante connotazione educativa. La finalità essenziale di questa prospettiva educativa è allo stesso tempo umanistica e cristiana e si specifica come impegno di formazione della personalità giovanile, intesa come totalità di dimensioni e di dinamismi esistenziali e posta al centro di un processo di crescita, in cui i valori umani sono la base e la fede è motivo vitale, ispirazione unificatrice, prospettiva ultima ed essenziale. La PC dei CGS si modella, inoltre, secondo lo stile educativo salesiano che si ispira anzitutto al criterio “preventivo” (proposta di esperienze positive per la crescita personale e comunitaria), valorizza l’ambiente educativo (spirito di famiglia, clima di allegria, partecipazione, ottimismo, creatività, spontaneità ed impegno di studio-lavoro), e implica la piena applicazione di una presenza-convivenza intelligente degli educatori (nell’esercizio sistematico dei principi educativi della ragione, religione ed amorevolezza). La dimensione essenzialmente educativa della PC dei CGS non esclude ma implica necessariamente la valorizzazione specificamente politica dell’azione culturale svolta dall’Associazione, sia perché ogni intervento educativo esprime una valenza politica (producendo direttamente o indirettamente dei mutamenti più o meno profondi nelle persone sociali e nelle strutture-culture in cui esse operano), sia perché si esige una serie di condizioni perché l’azione educativa possa esercitarsi efficacemente (e dunque è necessario essere presenti nei centri decisionali dove viene elaborata la politica culturale). La distinzione tra educativo e politico, l’irriducibilità dell’uno all’altro, il primato dell’educativo sul politico, la valorizzazione politica dell’azione educativa esprimono correttamente le opzioni della PC dei CGS a questo riguardo.

2.4. In rapporto ai mezzi di comunicazione sociale con finalità educativa
La finalità educativa della PC dei CGS riceve un’ulteriore specificazione dal fatto che l’Associazione intende operare entro l’ambito della cultura espressa e veicolata dai mezzi di comunicazione sociale. L’Associazione, prendendo coscienza che tali mezzi non esauriscono la complessa realtà della cultura e che l’educazione con e ai mezzi di comunicazione sociale non esaurisce il complesso processo educativo, intende integrare e confrontare le proprie finalità specifiche con quelle più ampie fatte proprie sia da altre agenzie che elaborano cultura con strumenti diversi, sia dalle altre agenzie educative (famiglia, scuola, associazione giovanile). In base a tali opzioni già espresse in rapporto alla identità cristiana e salesiana dell’Associazione e allo specifico concetto di cultura adottato, la PC dei CGS persegue una finalità educativa esplicita nell’abilitare i giovani a superare un modello riduttivo di produzione della cultura mediale, a partecipare direttamente e criticamente ai processi di produzione, distribuzione e fruizione di tale cultura, ispirandosi all’umanesimo cristiano espresso dalla tradizione educativa salesiana, cui l’Associazione si ispira.


3. Gli obiettivi specifici dell’intervento CGS
Dalle finalità articolate derivanti dalla stessa identità dell’Associazione e dalle sue opzioni culturali di fondo è possibile esplicitare alcuni obiettivi specifici.

3.1. Circa l’animazione socioculturale
L’impegno di animazione socioculturale esprime in modo efficace la finalità educativa generale della PC dei CGS. La scelta preferenziale per la persona umana in quanto individuo in una comunità, come protagonista dei processi culturali, esclude ogni tentativo di feticismo della cultura, ogni compiacimento tecnicista, ogni riduzionismo o deformazione del reale. In questa prospettiva l’obiettivo si identifica con un processo specificamente educativo, in quanto mira a stimolare la persona umana nel suo impegno a costituirsi e a riconoscersi come soggetto promotore di attività culturale. A livello individuale l’impegno di animazione socioculturale persegue l’obiettivo della educazione all’uso corretto dei mezzi di comunicazione sociale in rapporto ai fini generale della propria crescita umana e cristiana, cioè in rapporto ad un processo di promozione dell’uomo che, pur non identificandosi con il processo di evangelizzazione, ne costituisce una premessa e una condizione essenziale. A livello collettivo l’impegno di animazione socioculturale persegue l’obiettivo della creazione di esperienze di partecipazione comunitaria ai processi di produzione, distribuzione e fruizione della cultura veicolata dai mezzi di comunicazione di massa; la dimensione associativa espressa dal Cinecircolo risulta dunque essenziale alla definizione degli obiettivi della PC.

3.2. Circa il progetto educativo-pastorale salesiano
La PC dei CGS si caratterizza, rispetto allo stile educativo della tradizione salesiana, perché fa riferimento:
*al “criterio preventivo” come impegno contro ogni “esperienza deformante” nell’uso dei mezzi di comunicazione sociale, quali il consumo indiscriminato e acritico di essi, l’esposizione alle forme di manipolazione e colonizzazione culturale, I’eccesso di tecnicismo nell’approccio alla cultura. Allo stesso tempo, anticipazione dei tempi e dei ritmi formativi, con ragionevole esposizione al rischio e abilitazione alla sperimentazione costruttiva del nuovo (a livello tecnico e a livello contenutistico) mediante la formazione a capacità critiche e costruttive;
*all’”ambiente educativo” come creazione di condizioni che permettano all’interno del Cinecircolo di esprimere atteggiamenti di cooperazione e creatività, spontaneità e impegno, ottimismo e rapporti intersoggettivi di tipo familiare, cioè emotivamente ed affettivamente corretti;
*alla “presenzaconvivenza” degli educatori come realizzazione di una leadership adulta capace di esercitare in modo equilibrato la competenza scientifico-tecnologico-operativa (non sempre richiesta) con la competenza specificatamente animatrice-educatrice; e perciò capace di evitare il rischio del paternalismo, che favorisce l’irresponsabilità e mantiene nella dipendenza e immaturità, e cosi pure del permissivismo diseducativo. Pertanto, in rapporto alle considerazioni fatte, il Cinecircolo persegue i seguenti obiettivi specifici:
– dove sia inserito in una più ampia Comunità educante, persegue un obiettivo di integrazione delle proprie attività in quelle più specificatamente promozionali di essa, contribuendo con la propria specificità ad una formazione integrale dei giovani; dove non sia inserito in una Comunità educante, tende a realizzare l’obiettivo di una progressiva trasformazione verso quel modello assumendone i ruoli formativi complessivi;
– nell’ambito dell’impegno di una promozione umana, persegue il compito insostituibile e specifico di fornire gli strumenti critici per l’analisi dei materiali di base che stanno al centro dei processi di socializzazione e che sono elaborati prevalentemente dai mezzi di comunicazione sociale. In particolare esso contribuisce, mediante l’animazione socioculturale, all’identificazione dei bisogni giovanili, alla decifrazione dei valori, atteggiamenti e modelli di comportamento, all’esercizio della creatività, cioè in altre parole alla appropriazione critica della cultura;
– in rapporto all’istanza di evangelizzazione, mentre persegue l’obiettivo della formazione religiosa dei propri aderenti, offre alla più ampia comunità educativa un contributo importante alla creazione dei presupposti dell’accoglienza, dell’annuncio e alla elaborazione di strumenti di supporto dell’evangelizzazione;
– in rapporto alle esigenze comunitarie del progetto educativo tende a diventare gruppo stabile, comunità matura e integrata nella più ampia società ecclesiale e civile, evitando cosi le forme troppo provvisorie e sporadiche di aggregazione giovanile, per diventare punto di riferimento ben identificabile per i giovani che esprimono bisogni associativi;
– in rapporto all’istanza vocazionale che caratterizza il progetto educativo pastorale salesiano, la PC dei CGS persegue l’obiettivo di avviare i giovani dei Circoli Socioculturali verso il proprio progetto di vita che privilegia l’impegno umano e cristiano anche in professioni connesse alla cultura dei mezzi di comunicazione sociale.


4. Aree e metodologie di intervento

4.1. In rapporto ai molteplici mezzi di comunicazione sociale (di massa e di gruppo)
La PC dei CGS privilegia le aree di intervento dirette ai giovani del ceto popolare. In particolare:
– la produzione cinematografica, considerata sia come prodotto culturale da analizzare criticamente e utilizzare in funzione educativa (cineforum…), sia come oggetto di particolare attività creativa da parte dei giovani stessi (super 8 e simili); sia come occasione di iniziative di promozione, lancio e distribuzione di prodotti cinematografici in funzione educativa;
– l’attività teatrale, nelle sue molteplici forme di espressione che favoriscono la creatività giovanile (mimo, clown, etc.), promuovendo l’organizzazione di circuiti teatrali al servizio del pubblico giovanile;
– la produzione TV e Radio, e le connesse attività di analisi e utilizzazione di programmi in prospettiva formativa, come pure le diverse possibilità di creazione diretta di prodotti ad hoc (con uso di videotape e strumenti analoghi), includendo l’opportunità di intervento e di azione a livello di emittenti Radio TV locali e regionali;
– l’analisi e la produzione di dischi, cassette, etc., utilizzabili per finalità didattiche e caratterizzanti il processo educativo (discoforum);
– l’attività musicale, sia mediante la creazione di gruppi di ascolto, sia mediante la promozione di complessi corali e strumentali, sia infine mediante l’organizzazione di rassegne e manifestazioni artistiche;
– l’allestimento di montaggi audiovisivi mediante l’uso di diapositive e di colonne sonore, finalizzate a particolari esigenze di carattere formativo o ricreativo;
– l’organizzazione di feste come momento di sintesi di attività connesse all’uso educativo dei mezzi di comunicazione sociale;
– la realizzazione di attività editoriali (scientifiche e divulgative) e di altre attività promozionali (mostre, ecc.) per la conoscenza approfondita dei vari aspetti della comunicazione sociale.

4.2. In rapporto ai diversi contesti educativi
La PC dei CGS si estende ad alcuni ambiti di intervento quali:
– la scuola: per promuovere una efficace politica culturale attraverso una utilizzazione didattica e formativa dei mezzi di comunicazione sociale, per una educazione alla conoscenza e all’uso dei mezzi di comunicazione sociale e per l’avvio dei giovani alla produzione autonoma di cultura mediale;
– il gruppo, associazione, movimento, centro giovanile: per l’utilizzazione dei mezzi di comunicazione sociale in funzione della dinamica di gruppo e per l’interesse culturale, educativo e religioso verso i mezzi di comunicazione sociale;
– la parrocchia: per favorire il sorgere di nuove forme di aggregazione, interessate all’uso pastorale dei mezzi di comunicazione sociale delle radio locali, dell’attività teatrale, al cineforum, alla filmina, ecc…;

4.3. In rapporto al territorio e alle forze sociali in esso operanti
I CGS intendono comprendere nel proprio ambito di azione anche il territorio più ampio, che si estende al di fuori dei contesti educativi tradizionali. In particolare:
– la PC dei CGS si confronta costantemente con altre proposte culturali emergenti dalla complessa realtà sociale, culturale e politica del paese e con le organizzazioni che le rappresentano e le realizzano, collaborando con esse, in chiarezza di identità e di rapporti, all’animazione culturale complessiva del territorio;
– i CGS intendono inoltre partecipare con la propria Proposta Culturale e con il peso della propria validità organizzativa ai processi di decisione condizionanti la politica culturale nel territorio, a tutti i livelli possibili, da quello centrale (statale) a quelli periferici (regioni, province, comuni, quartieri, ecc.), nella fondata consapevolezza di avere validi contributi di esperienza e di progettualità da mettere in comune;
– in questa azione di presenza e di rappresentanza i CGS operano in collegamento con la Chiesa locale, di cui sono espressione laicale significativa e di cui evidenziano l’intenzione e la volontà di servizio e di collaborazione, in vista della costruzione di una più degna città dell’uomo.


5. Le scelte operative
Gli obiettivi e le aree di intervento privilegiate si concretizzano ulteriormente in scelte operative in cui la PC dei CGS si riconosce e su cui misura il proprio impegno associativo.

5.1. Per la formazione dei giovani
I CGS operano prioritariamente nella fascia di età comprendente l’adolescenza e la giovinezza (14-25 anni circa), ma, tenendo conto della necessità di rispettare l’unità e la globalità del processo formativo, si propongono interventi a favore anche della fascia di età più giovane, secondo le seguenti linee operative:
*l’attivazione di iniziative tendenti a dare ai giovani le necessarie conoscenze e abilità inerenti all’uso diretto e/o indiretto dei massmedia nei vari ambiti di intervento. E ciò mediante corsi, seminari, laboratori, sperimentazioni…;
*l’attivazione di iniziative tendenti a suscitare nei giovani una sensibilità umana e cristiana verso i problemi veicolati dai mezzi di comunicazione sociale e ad integrare tali problematiche in un quadro più complessivo di attività formative. E ciò mediante momenti specifici di esperienza educativa (dibattiti, riflessioni comuni, momenti di preghiera, ecc.);
*la formazione ad una presenza attiva giovanile nel settore dei mezzi di comunicazione sociale che permetta ai soggetti più sensibili di sperimentare forme concrete di impegno, di testimonianza umana e cristiana, anche in confronto e dialogo con altre iniziative e associazioni diversamente qualificate. E ciò mediante la progressiva attribuzione di iniziativa e di responsabilità ai giovani stessi.

5.2. Per la formazione degli animatori
Quanto agli educatori la PC dei CGS intende promuovere progressivamente la multiforme competenza in diverse direzioni:
*abilitare gli animatori dei CGS ad acquisire elementi di competenza specifica rispetto ai problemi concernenti l’uso educativo dei mezzi di comunicazione sociale nei diversi contesti formativi;
*creare una precisa capacità di animazione dei Cinecircoli dal punto di vista della dinamica di gruppo e della maturazione progressiva dei gruppi verso autentiche comunità educanti; *promuovere negli animatori la sensibilità e l’impegno per la formazione umana e cristiana degli associati.

5.3. Per la produzione culturale
La produzione culturale è intesa nella PC dei CGS in modo consono alle finalità educative generali della Associazione. Ciò comporta:
*l’interesse per una produzione culturale che sia prevalentemente espressione dell’attività creativa dei giovani stessi e che ne permetta il protagonismo responsabile;
*l’interesse per una produzione culturale che abbia un’esplicita funzione educativa, anche quando sia occasionata o indirizzata ad obiettivi intermedi di tipo ricreativo, ludico, sociale, culturale o politico;
*l’interesse per una produzione culturale che costituisca un efficace parametro di novità rispetto ai clichès consumistici che caratterizzano gran parte della produzione culturale esistente.